giovedì 26 gennaio 2012



Questa mattina, a Firenze, è venuto a mancare Franco Pacini, uno dei maggiori astrofisici italiani e il pioniere delle ricerche sulle pulsar. Pacini era nato a Firenze il 10 maggio 1939 e nella sua città è stato a lungo direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, dal 1978 al 2001. E’ stato presidente dell’Unione Astronomica Internazionale e ha dato un contributo fondamentale alla realizzazione del Large Binocular Telescope (LBT), in Arizona.


“Franco è l’uomo che ha portato le stelle di neutroni nell’astronomia e quello che a me personalmente fece iniziare il lavoro in astrofisica” dice Giovanni Bignami, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. “È stato un riferimento per tutta la nostra comunità, quella INAF in particolare gli deve molto. Lo European Southern Observatory è nato anche grazie a Franco che ricordo di avere incontrato come direttore scientifico quando ESO era ancora a Ginevra. È una perdita grave per l’astronomia italiana, per l’Accademia dei Lincei, e la nostra comunità dovrà pensare come portare avanti la sua gloriosa tradizione”.


“Franco è stata una figura fondamentale per l’astronomia moderna” ribadisce Filippo Mannucci, direttore dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri. “Ma in particolare è stato fondamentale per la vita professionale e umana di tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di apprendere da lui e lavorarci insieme. Le sue visioni scientifiche, la sua umanità, il suo entusiasmo, hanno veramente plasmato le nostre vite”.


Franco Pacini si è laureato in Fisica nel 1964 presso l’Università di Roma. Dopo un soggiorno di studio in Francia, ha svolto per vari anni attività di ricerca e insegnamento presso la Cornell University (USA). Successivamente, dal 1975 al 1978, ha ricoperto le funzioni di responsabile della divisione scientifica presso l’Osservatorio Europeo Australe (ESO). Professore ordinario presso l’Università di Firenze a partire dal 1978, è autore di un centinaio di pubblicazioni scientifiche originali tra i quali sono particolarmente noti a livello internazionale i lavori sulle stelle di neutroni che rappresentano lo stato finale dell’evoluzione di stelle più massicce del Sole. In particolare, nel 1967, è stato l’autore della previsione relativa all’esistenza delle stelle di neutroni ruotanti. Questa previsione fu confermata pochi mesi dopo dalla scoperta delle pulsar. Insieme a M. Harwit (Cornell University) ha sviluppato per primo l’interpretazione delle galassie con forte emissione infrarossa con episodi di formazione stellare.


Tra il 1991 e il 1993 è stato Presidente del Consiglio dell’Osservatorio Europeo ESO. Nell’agosto 2001 è stato eletto Presidente della organizzazione internazionale degli astronomi (Unione Astronomica Internazionale), carica che ha ricoperto fino all’estate 2003. Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei, ha ricevuto nel 1997 il Premio della Presidenza del Consiglio per la Scienza. Nel 2001 è stato nominato Commendatore della Repubblica e, nel 2002, cittadino onorario della città di Urbino. Nel periodo 1978-2001 ha ricoperto la carica di Direttore dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Durante questo periodo ha promosso fortemente le attività dell’Osservatorio partecipando alla costruzione del maggior telescopio al mondo nell’emisfero nord e sviluppando uno dei più noti centri di ricerca astronomica a livello internazionale, con forte partecipazione di giovani studiosi provenienti da altre sedi italiane e dall’estero.

Fonte: http://www.media.inaf.it/2012/01/26/franco-pacini-1939-2012/






domenica 22 gennaio 2012

La delicata simmetria del cosmo

“At the deepest level, all we find are symmetries and responses to symmetries” («al livello più profondo, tutto quello che troviamo sono simmetrie, e risposte alle simmetrie») ebbe a dire il premio Nobel Steven Weinberg, nella sua Dirac Memorial lecture del 1986: e, in effetti, uno dei concetti chiave in Fisica è proprio la simmetria. Per simmetria si intende una particolare trasformazione che lascia invariato l'oggetto di partenza (da cui deriva l'altro nome con cui è conosciuta, ovvero invarianza). Il concetto di simmetria è importantissimo in Fisica perché ad esso è associato quello di invarianza spaziotemporale, alla base della pretesa che ha questa scienza di formulare leggi che valgano sempre e in ogni luogo allo stesso modo. Inoltre essa è anche uno dei fondamenti dei principi di conservazione (principio di conservazione dell'energia, della quantità di moto, del momento angolare ecc.): infatti, come dimostrato dalla matematica Emmy Noether agli inizi del secolo scorso
per ogni simmetria che caratterizza una legge della fisica c’è una corrispondente quantità osservabile che si conserva.
Le simmetrie possono essere catalogate in vario modo: un esempio è dato dalla distinzione fra quelle continue e quelle discrete. Una sfera, per esempio, presenta una simmetria continua per la rotazione perché il suo aspetto non cambia se sottoposta a una qualsiasi rotazione attorno un qualunque suo asse mentre un cubo ha simmetria rotazionale discreta perché il suo aspetto rimane invariato soltanto se sottoposto a rotazioni di 90° o di un multiplo intero di 90°.

Classificazione delle simmetrie
Le simmetrie possono essere suddivise in due grandi gruppi:
  • spaziotemporali, a cui corrispondono proprietà d'invarianza dell'intero spaziotempo;
  • interne, a cui corrispondono proprietà locali (cioè proprie di un determinato sistema fisico).
Le simmetrie spaziotemporali sono divise in:
  • continue, che prevedono l'invarianza per traslazioni nello spazio, nel tempo e rotazioni attorno a un asse, a cui corrispondono (per il teorema di Noether) la conservazione della quantità di moto, dell'energia e del momento angolare, nonché le trasformazioni di Lorentz (quelle che agiscono nella relatività ristretta provocando gli effetti di ''dilatazione dei tempi'' e ''contrazione delle lunghezze'', vedi la pagina dedicata alla relatività ristretta);
  • discrete, che prevedono la simmetria CPT di cui ci occuperemo a breve.
Le simmetrie interne, invece, si dividono in:
    • globali, che si hanno quando tutti i punti di un sistema (che può anche essere l'intero spaziotempo) sono sottoposti alla stessa trasformazione che lascia, quindi, invariate le proprietà globali del sistema, ad essa corrisponde la conservazione del numero leptonico e barionico;
    • locali (di gauge), che si verifica quando un sistema è sottoposto a trasformazioni diverse punto per punto, ad essa corrisponde la conservazione della carica di gauge (carica elettrica, carica nucleare forte o di colore e carica nucleare debole).


    Simmetria  CPT
    Vi è un importante teorema che assicura la conservazione della simmetria CPT (Carica-Parità-Tempo) in ogni fenomeno fisico e quindi in ogni legge fisica. La simmetria CPT racchiude al suo interno tre importanti proprietà del mondo fisico che, però, non sono rispettate singolarmente ma solo quando vengono applicate contemporaneamente. Si tratta delle trasformazioni:
    • P (Parità), consistente nell'invertire allo stesso tempo tutte e tre le direzioni spaziali;
    • T (inversione Temporale), consistente nell'invertire la direzione del tempo (che si traduce nell'invertire la direzione del moto) di cui ci siamo occupati nella descrizione della termodinamica e delle sue leggi, in particolare della seconda legge e della ''freccia del tempo'';
    • C (Carica), consistente nello scambiare una particella con la corrispettiva anti-particella (particella di anti-materia, laddove per antimateria si intende la materia composta da particelle aventi la stessa massa ma cariche opposte, ad esempio elettrone e positrone, quark e anti-quark ecc.).
    Sebbene alcuni esperimenti abbiano segnalato la violazione della simmetria P e persino di quella CP (ottenuta  invertendo le 3 direzioni spaziali e simultaneamente sostituendo ad ogni particella la sua antiparticella), nessun esperimento finora mostra una violazione delle tre simmetrie contemporaneamente, anche se alcune particelle dovrebbero violare T per rispettare CPT.
    Inoltre la rottura di simmetria di cui sopra gioca un ruolo di prim'ordine nella fisica contemporanea, sia per quanto riguarda il ''meccanismo di Higgs'' tramite cui le particelle riceverebbero un determinata massa, che per quanto riguarda l'asimmetria materia-antimateria di cui sotto.

    Asimmetria materia-antimateria
    Un'enigma che i fisici cercano di risolvere è quello legato all'asimmetria materia-antimateria, senza la quale il nostro universo non esisterebbe nemmeno. In ogni processo di annichilazione materia-antimateria, infatti, il numero di particelle di materia dev'essere uguale a quelle di antimateria. Inoltre in ogni processo di produzione spontanea di materia (p.e. le fluttuazioni quantistiche del vuoto) si producono particelle e antiparticelle in ugual numero. Ma il fatto stesso che l'universo esiste comporta un sovrappiù di materia rispetto all'antimateria, altrimenti si sarebbero disintegrate a vicenda. Ecco l'importanza della simmetria e dell'asimmetria.

    Supersimmetria: modello matematico o principio fisico?
    Premetto che la supersimmetria è una teoria che si applica tanto al MS (Modello Standard) quanto alla Teoria delle Stringhe. Essa fu formulata originariamente in seguito all'individuazione di una (ormai arcinota) proprietà delle particelle elementari, chiamata spin: è equivalente approssimativamente al concetto classico di rotazione attorno ad un asse con la differenza che le particelle ruotano sempre alla stessa velocità (seppure si possa dire che esse ruotino perché per il MS esse sono puntiformi perché se ruotassero effettivamente sorgerebbero alcuni problemi con la relatività ristretta, in quanto la superficie avrebbe velocità superluminale) che dipende esclusivamente dalla loro natura fermionica (particelle di materia) o bosonica (particelle mediatrici). I primi hanno spin pari alla metà di un numero dispari (1/2 , 3/2 ecc.), i secondi pari a un numero intero (0,1,2 ecc.). Inoltre lo spin può essere up  o  down (vedi immagine a lato).
    B0 = campo magnetico
    Lo spin fu teorizzato da Pauli nel 1925 ma solo nel 1971 si capì che ad esso era legata un principio di conservazione e quindi, così come le leggi fisiche rimangono immutate rispetto alla rotazione e all'orientazione nello spazio, deve esserci un'altra simmetria delle leggi di natura matematicamente possibile, nota come supersimmetria. Essa associa tutte le particelle presenti in natura ad altrettante superparticelle o partner supersimmetrici aventi spin che differiscono di 1/2 rispetto a quello della particelle originarie (ad esempio al fotone, avente spin 1 corrisponde il fotino che ha spin 1/2) e quindi associa bosoni a fermioni e viceversa; i partner sono però molto più ''pesanti'' delle particelle ad oggi conosciute, e non sono stati ancora osservati sperimentalmente (semmai lo saranno). Hanno però un ruolo fondamentale nell'unificazione delle tre forze non-gravitazionali e si sospetta che costituiscano la materia oscura (materia che non emette luce ma rilevabile sperimentalmente per gli effetti gravitazionali che produce).


    [Le immagini sono prese da Asimmetrie, la rivista dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in particolare dai numeri 11, pagg.6-10-18, e 8, pag.11]


    Fonti: http://www.asimmetrie.it/images/covernumero/83_HR.pdf
           



    giovedì 12 gennaio 2012

    Trovato il bosone di Higgs ?

    Recentemente si è tenuto un ciclo di conferenze al CERN che aveva come argomento l'individuazione del famigerato bosone di Higgs (o meglio, dei suoi effetti) in una serie di esperimenti all'acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider, ''grande collisore di adroni''). 

    martedì 10 gennaio 2012

    Wormholes

    Immaginiamo che l'universo sia una mela e che un verme viaggi sulla sua superficie.
    La distanza tra due punti opposti della mela è pari a metà della sua circonferenza se il verme resta sulla superficie della mela, ma se invece esso si scava un foro direttamente attraverso la mela la distanza che deve percorrere per raggiungere quel determinato punto diventa inferiore: in maniera simile funzionano i wormholes.
    Abbiamo infatti detto che secondo Einstein lo spaziotempo si curva in presenza di massa/energia e non è quindi piatto come un foglio di carta. Può capitare perciò che la distanza più breve tra due punti (ovvero la geodetica) non sia la retta che li unisce (nello spaziotempo) bensì un tunnel spaziotemporale fra di essi, che prende il nome di wormhole (termine inglese che tradotto sarebbe ''buco di verme'') o cunicolo spazio-temporale o, ancora, ponte di Einstein-Rosen (dal nome dei due scienziati che, per primi, teorizzarono la sua esistenza).
    Il cunicolo, però, non è nello spazio ma crea esso stesso una nuova regione di spazio che interagisce con lo spazio ''ordinario'' solo nei punti di ingresso e di uscita. Premesso che si tratta pur sempre di un'ipotesi matematica di cui non ci sono prove fisiche, qualora esso esistesse veramente e fosse stabile, potrebbe essere utilizzato per viaggiare nel tempo oltre che nello spazio: infatti, se le due imboccature fossero diversamente accelerate o poste in prossimità di campi gravitazionali di diversa intensità, si creerebbero asimmetrie temporali che potrebbero fungere da ''macchina del tempo''(sebbene bisognerebbe trovarne uno del diametro giusto !!).
    Una tazza ed una ciambella sono omeomorfi.
    Dalla "deformazione senza strappi" mostrata in figura
    si può infatti costruire un omeomorfismo fra i due oggetti.
    Infine, si deve tener conto del fatto che, seppure esistano, la possibilità di trovarne uno stabile è pressoché nulla: in primo luogo i wormholes sono estremamente instabili e tendono ad implodere su se stessi a meno che non lo si riempia opportunamente con un particolare tipo di materia (peraltro presente in quantità scarse nel nostro universo), chiamata materia esotica, in cui la gravità agisce al contrario (respinge invece di attrarre) facendola espandere. Non meno importante, i cunicoli spaziotemporali non possono essere creati artificialmente per via di un'importante ''proprietà'' dello spaziotempo chiamata omeomorfismo (in realtà è una funzione tra spazi topologici continua bigettiva con inversa continua), che garantisce che esso può essere deformato, ma mai ''strappato'' o ''forato''.
    Alcuni scienziati hanno però ipotizzato che questi cunicoli possano trovarsi al centro di ogni buco nero e quindi possano emergere sotto forma di ''singolarità nuda'' qualora si vengano a sovrapporre gli orizzonti degli eventi (l'area oltre la quale persino per la luce è impossibile sfuggire dall'immensa attrazione gravitazionale di questo) di due buchi neri o altri fenomeni.
    Contro la possibilità di viaggi nel tempo attraverso singolarità nude vi è, però, il cosiddetto principio di censura cosmica (formulato, tra gli altri, da Stephen Hawking) che garantirebbe l'assenza nell'universo di queste singolarità. L'argomento wormholes è però ancora al centro di dibattiti e quindi, per adesso, non si sa bene se esso esista o meno. Certo è che non c'è nessuna legge fisica che vieti la loro esistenza, anzi, sono stati previsti teoricamente da varie teorie (non ultima quella delle stringhe).

    Fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Wormhole
             http://it.wikipedia.org/wiki/Singolarit%C3%A0_nuda
             http://it.wikipedia.org/wiki/Censura_cosmica






    lunedì 9 gennaio 2012

    Neutrini più veloci della luce?

    Qualche mese fa una notizia ha sconvolto la comunità scientifica e non solo: i neutrini utilizzati per l'esperimento CNGS (CERN neutrinos to Gran Sasso) sembravano aver viaggiato a velocità superiori a quella della luce durante i 730 km che separano Ginevra dal Gran Sasso.

    giovedì 5 gennaio 2012

    Niels Bohr

    Un documentario sul fisico danese Niels Bohr.







    I paradossi della Fisica









    martedì 3 gennaio 2012

    Speciale Superquark - Albert Einstein

    Qui di seguito trovate un interessante documentario sulla vita e le scoperte di Einstein. Buona visione.